Con ritardo scrivo il mio post dell'anno riprendendo un articolo di
Loretta Napoleoni pubblicato nell'Espresso dell'8 gennaio che fa eco ad alcune mie riflessioni dell'anno scorso.
Loretta ci spiega come la crisi finanziaria poteva essere solo il risultato di rischi eccessivi corsi da soggetti di sesso maschile: "uno studio dell'università di Cambridge su un campione di agenti di cambio britannici dimostra che guadagni sopra la media aumentano nell'uomo la produzione di testosterone, l'ormone della virilità. Troppo testosterone crea la cosiddetta 'euforia della vittoria', una sensazione di onnipotenza che porta l'individuo all'azzardo (...) l'euforia della vittoria neutralizza nel cervello dell'uomo il processo di valutazione razionale". D'altro canto, "se il testosterone alza la soglia del rischi che si è disposti a correre, un altro ormone, il cortisolo, rende i maschi eccessivamente cauti di fronte ai crolli del mercato".
Per risolvere la crisi del credito Loretta suggerisce che una delle soluzioni potrebbe essere di permettere alle donne di ricoprire ruoli manageriali di alto livello negli istituti bancari e finanziari, visto anche che "le uniche banche non coinvolte nella crisi dei subprime sono quelle che hanno promosso le donne in posizioni manageriali".
Sono piuttosto scettica sulla capacità del sistema bancario di rimettere in questione i propri metodi e di infrangere i cosiddetti soffitti di vetro per permettere alle donne di accedere alle posizioni di potere. Mi piace, tuttavia, la domanda con cui Loretta conclude il suo articolo: "se per mantenere in vita la razza umana sono necessari tutti e due i sessi, perché non usarli per proteggerli dai pericoli dell'economia canaglia (io direi capitalista) ?"