Una lettura interessante nel giorno della festa internazionale delle donne di cui consiglio in particolare il capitolo IV: "Uomini in ufficio e donne in casa".
"La famiglia in Italia, più che in altri Paesi, si basa su una forte e squilibrata divisione del lavoro: la donna si occupa della casa e dei figli, il marito no. Cio' si riflette nei ruoli e nelle condizioni alle quali la donna lavora nel mercato e nella frequenza con sui decide di farlo. Nell'economia tipica di una famiglia italiana il lavoro della donna nel mercato è secondario rispetto a quello del marito. La donna deve tenersi pronta ad abbandonare il lavoro fuori casa per adempiere ai compiti domestici, da quelli richiesti dai figli a quelli necessari per i genitori anziani. Cio' si riflette in salari differenziati tra donne e uomini, possibilità di carriera diverse, "soffitti di vetro". Persino il nostro assetto pensionistico, almeno al momento in cui scriviamo, riflette questa visione della famiglia. Le donne possono andare in pensione prima degli uomini, nonostante vivano più a lungo, e questo è ipocritamente interpretato come una compensazione per il loro maggiore coinvolgimento nei compiti domestici. (...)
Pensare che la posizione della donna nella forza lavoro in Italia dipenda dalla scarsezza o dall'abbondanza di certi servizi pubblici, come gli asili nido, è una scappatoia per non affrentare la causa vera, ovvero la cultura della famiglia. (...)."