mardi 30 septembre 2008

L'image des femmes dans les médias


Je signale un rapport très intéressant sur l'image des femmes dans les médias, qui vient d'être publié par la commission de réflexion sur l’image des femmes dans les médias constituée par le ministère du travail et de la solidarité.

On ne peut qu'être d'accord avec l'opinion "qu'au nom d’un « politiquement correct » qui pousse à jouer le nombre ou à chasser le grossièrement démodé, on se dédouane à bon compte d’une vraie prise à bras le corps des verrous sociaux qui paralysent la vie des femmes" et que "les femmes travaillent, aiment, enfantent et ces multiples visages peuvent alimenter des images d’une richesse inouïe sans que les médias les assignent à des images réductrices dans lesquelles elles ne se reconnaissent plus."
A lire et, surtout, à diffuser!

vendredi 26 septembre 2008

Europa e democrazia


Su un tema che mi sta particolarmente a cuore, segnalo un articolo in Lavoce.info, PER L'EUROPA UN PRESIDENTE ELETTO DAI CITTADINI di Michele Ruta.
Suggerisco anche alcune letture, un po' datate ma sempre d'attualità, sullo stesso tema Larry Siedendtop, Democracy in Europe e il più conosciuto Jeremy Rifkin, The European Dream.


samedi 13 septembre 2008

Ortovagando


Faccio un po' di pubblicità all'iniziativa di un amico fermano per sostenere la filiera corta.
Bravo Daniele!

Potete trovare anche un clip in youtube:

jeudi 11 septembre 2008

European Conference for the rights of the child


The conference has been organised in the context of the Council of Europe programme "Building a Europe for and with children".

The programme comprises two closely related stands: the promotion of children's rights and the protection of children from violence.

The programme's main objective is to help all decisions makers and players concerned to design and implement national strategies for the protection of children's rights and the prevention of violence against children.

I invite you to visit the progamme web site. You will find a lot of useful and funny tools for children education.

Uno studio americano che confermerebbe indirettamente le tesi della Valcarenghi sull'aggressività femminile?

Vi segnalo un articolo del Corriere della Sera che riporta quanto scritto nel New York Times sulle differenze tra i sessi, che secondo uno studio condotto da uno psicologo americano, David P. Schmitt, aumenterebbero con l'uguaglianza. Uno spunto da approfondire ...

Chi se la sente di lanciare il dibattito?

http://www.corriere.it/esteri/08_settembre_09/uguaglianza_differenze_sessi_84fafb2e-7e9e-11dd-8ebb-00144f02aabc.shtml

samedi 6 septembre 2008

La journée nationale Slow Food - Lait cru


Je rappelle à tous mes amis que le 27 septembre prochain Slow Food France organise la journée Slow. Cette année, le produit à l'affiche est le lait cru.

Le convivium alsacien organise une série de manifestations à Strasbourg que vous pouvez découvrir sur le site http://schnaeckele.blogspot.com/.

Venez nombreux!

L'Italie sur France 3

Une collègue m'a signalé une belle émission sur l'Italie transmise par France 3 en août dernier. Je vous invite à la decouvrir en cliquant sur le lien http://fautpasrever.france3.fr/index-fr.php?page=emission&id_rubrique=68.

Slow Food est aussi à l'affiche!

dimanche 24 août 2008

L'aggressività femminile

Una cara amica mi ha suggerito di leggere un libro che consiglio a tutte. Di Marina Valcarenghi, psicanalista junghiana, "L'agressività femminile" è un saggio di agile lettura che fornisce una chiave di comprensione di sintomi tipicamente femminili come l'autolesionismo, il senso di colpa, la dipendenza, l'insicurezza o l'ansia di controllo.
Per aggressività l'autrice intende "quella disposizione istintiva che orienta a conquistare e a difendere un proprio territorio fisico, psichico e sociale nelle sue forme più diverse; o, in altri termini, quell'istinto che guida a riconoscere, ad affermare e a proteggere la propria identità".


Secondo la Valcarenghi in tempi molto lontani sarebbe successo qualcosa che, a fini di sopravvivenza della specie umana, ha provocato la compressione dell'aggressività femminile. La conseguenza di tale compressione è l'incapacità delle donne, ancora oggi, di difendere il proprio spazio fisico, psichico e sociale.

L'autrice suggerisce un percorso che permetta di riconoscere l'antica ferita e di liberare l'energia aggressiva femminile originaria caratterizzata da una forma del pensare e del sentire diversa da quella maschile. Il pensiero femminile è definito sintetico, induttivo, ricettivo in opposizione al pensiero maschile logico-deduttivo. Il sentire femminile è ugualmente ricettivo, più orientato alla contemplazione che all'attività.

La Valcarenghi ritiene che sia arrivato il momento che le donne si riapproprino dell'aggressività rimossa tanti anni fa. L'aggressività maschile ha ampiamente dimostrato i suoi limiti. Molto bella la conclusione del libro: "Come in tempi remoti è stato necessario reprimere la visione femminile delle cose per poter sopravvivere, cosi oggi non sembra più possibile immaginare un futuro senza l'apporto di modi di pensare e sentire accoglienti, comprensivi delle differenze, attenti alla complessità, sensibili al pericolo e al dolore, indifferenti alla gerarchia e alla competizione, orientati alla difesa della vita che è allo stesso tempo spirito e materia".

Buona lettura a tutte!

vendredi 25 juillet 2008

Ayaan Hirsi Ali, l'infedele


Avevo letto nei giornali e sentito parlare di questa donna eccezionale, soprattutto in occasione dell'omicidio di Theo Van Gogh, ma la lettura del suo ultimo libro "L'infedele" è stata per me una vera rivelazione. Non conosco bene la Somalia, l'Islam, il mondo in cui Ayaan è cresciuta. E' un mondo vicino e lontanissimo allo stesso tempo. Ayaan lo descrive con molta lucidità e precisione, ne descrive la violenza insita nei confronti delle donne, racconta come se ne è allontanata nel momento in cui il padre aveva deciso di darla in moglie ad uno sconosciuto, ripercorre il modo in cui in Olanda, il paese che l'ha accolta, ha preso coscienza di se stessa in quanto individuo, in quanto donna con il diritto di scegliere per se stessa.
Oggi Ayaan vive sotto scorta permanente perché il mondo che ha lasciato non le perdona di aver scelto la libertà. Credo che non solo le donne musulmane, ma anche le donne occidentali in generale possano trovare in Ayaan un esempio di donna capace di spezzare, anche se a caro prezzo, le catene di una cultura di violenza nei confronti delle donne.
Le opinioni di Ayaan sull'Islam mi spingono anche ad approfondire il tema della compatibilità tra Islam e diritti dell'uomo, sui confini tra il rispetto per la libertà di religione e la diversità culturale e l'universalità dei diritti dell'uomo. Sono graditi consigli di lettura e approfondimento ...

lundi 23 juin 2008

A European campaign against corporal punishment of children


In most of Europe today, society tolerates and even approves some recurrent forms of violence against children, in particular those inflicted in the family setting. No religion, belief, economic situation or "educational" method can ever justify hitting, smacking, spanking, mutilating, abusing, humiliating, or any other practice that violates a child's dignity. It is internationally recognised in human rights law that children have a right to protection from all forms of violence, including corporal punishment in all settings (home, school, penal systems, alternative care).
One third of Council of Europe member states have made corporal punishment illegal and a number of others are committed to legal reform. But despite these positive developments, corporal punishment remains lawful in most countries and is still perceived as an acceptable form of "discipline", in particular in the home. Lawfulness of corporal punishment is also contrary to the right of children to equal protection under the law. Abolishing corporal punishment of children calls for action at different levels. It requires comprehensive changes in legislation and new policy measures to ensure proper implementation and guidance for those working with children and families. It also requires comprehensive awareness raising to inform the public about children's human rights and to change attitudes and behaviours.
Prohibiting corporal punishment is not about prosecuting parents or making them feel guilty: it is about proposing viable alternatives to violent discipline.