Oltre a contenere numerosi e stimolanti spunti di riflessione sulla questione oggetto del titolo, il saggio affronta due temi a me cari, quello della laicità, o meglio del laicismo e delle cosiddette "radici cristiane" dell'Europa.
Sul primo tema non posso che condividere le affermazioni del filosofo spagnolo : "Nella società laica, le credenze religiose trovano accoglienza in quanto diritto di coloro che le assumono, ma non come dovere che possa essere imposto a qualcuno (...). La legalità stabilita dalla società laica marca i limiti socialmente accettabili entro i quali tutti noi cittadini dobbiamo muoverci, quali che siano le nostre fedi o le nostre incredulità. Sono le religioni a doversi adeguare alle leggi, mai il contrario" (p. 194).
Sulle radici cristiane l'opinione di Savater si basa sulla considerazione che "i cristiani introdussero la passione terribile ed escludente per la verità (...) Ai pagani non era venuto in mente di "credere" nelle loro divinità nel modo esaustivo inaugurato poi dai cristiani (...) Il Dio che era la Verità fece fuori tutti gli altri dèi e poi la verità si rivolse in maniera letale contro di lui." Savater conclude che "le radici cristiane dell'Europa hanno oggi la loro espressione più chiara nella scienza che annichila le leggende pietose ... nella proclamazione dei diritti umani a cui si nega la sanzione divina". Di conseguenza proprio la mancata menzione delle "radici cristiane" nel preambolo della Costituzione europea è per Savater l'espressione di tali radici cristiane.
Ne consiglio vivamente la lettura a tutti coloro che continuano a dubitare. Ringrazio l'amico, insegnante di religione, che mi ha regalato questo libro.
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